Bergoglio, Viganò e la verità
La querelle tra Viganò e Bergoglio ha suscitato ampie critiche. La
canizza http://www.muscio.it/Pungiglione/La%20canizza.htm
si è scatenata nei confronti dell’arcivescovo
Viganò e i mass mass-media di regime hanno cercato di azzannarlo. Io non entro
nel merito della querelle ma, come membro della Chiesa, desidero solo la verità
in quanto la verità proviene da Dio, mentre la menzogna promana da satana.
Avete notato che nessuno si è chiesto se le accuse dell’arcivescovo
Viganò siano vere o false? Se fossero vere sarebbe gravissima la situazione di Bergoglio,
se fossero invece false sarebbe gravissima la situazione di Viganò che dovrebbe
rispondere per le false accuse.
Nessuno però ha citato o fatto caso alle critiche rivolte a Bergoglio e
riportate nei libri indicati nel seguente link http://www.genitoricattolici.org/Il%20papa%20che%20piace%20al%20mondo/Il%20papa%20che%20piace%20al%20mondo.htm
, di conseguenza sembra che siano solo il frutto della mente di Viganò.
Perché le accuse contenute nei libri (documentazione pubblica) sono
ignorate? La risposta risiede probabilmente nel fatto che Viganò ha accusato
anche i registi del grande reset e gli autori della pandemonia
http://www.genitoricattolici.net/La%20pandemonia.mp4
Ciò premesso, quanti si scandalizzano per le accuse rivolte a Bergoglio
possono meditare sul famoso “Lungi da me satana” https://www.youtube.com/watch?v=Pk259mYNkbI
e sulle lettere scritte da Santa Caterina da Siena (santa e dottore della
Chiesa) ai papi, che riporto per comodità.
“Le sue parole infuocate e il suo impegno per la verità hanno
lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa. Santa Caterina da Siena
è un esempio di coraggio e passione nel cercare la santità e la giustizia,
anche quando ciò significava confrontarsi con le autorità ecclesiastiche.
“Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Gesù
Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue Suo; con desiderio di vedervi fondato
in vero lume …
Ora è tempo vostro da sguainare questo coltello; odiare il vizio in voi e nei
sudditi vostri, e nei ministri della Santa Chiesa.
In voi, dico; perché in questa vita veruno è senza peccato: e la carità si debbe prima muovere da sé, usarla prima in sé coll’affetto
delle virtù, e nel prossimo nostro.
Sicché, tagliare il vizio; e se il cuore della creatura non si può mutare, né
trarlo de’ difetti suoi, se non quanto Dio nel trae, e la creatura si sforzi
coll’auditorio di Dio a trarne il veleno del vizio; almeno, santissimo Padre,
siano levati dalla Santità vostra il disordinato vivere e’
scelerati modi e costumi loro …
E perciò, se io parlo quello che pare che sia troppo e suoni presunzione; il
dolore e l’amore mi scusi dinnazi a Dio e alla
Santità vostra.
Ché, dovunque io mi volgo, non ho dove riposare il capo mio.
Se io mi volgo costì (che dove è Cristo, debbe esser
vita aeterna); e io vedo che nel luogo vostro, che
sete Cristo in terra, si vede l’inferno di molte iniquità, col veleno
dell’amore proprio …
Riluca nel petto vostro la margarita della santa giustizia, senza veruno
timore”.
SANTA CATERINA, Lettera a papa Urbano VI
.
“Soltanto passando attraverso il crogiolo sarete
quello che dovrete essere, il dolce vicario di Cristo in Terra! …
Fate dunque tutto quello che è in vostro potere acciocché non veniate ad agire
secondo la volontà degli uomini, piuttosto secondo la volontà di Dio che altro
non chiede, e per lo quale motivo vi ha posto a sì tanto supremo vicariato.
Ma voi avete bisogno dell’aiuto di Gesù Cristo Crocifisso e con voi i vescovi
che sono chiamati a consigliarvi, perocché molti sono fra loro corrotti e neanco ferventi sacerdoti, liberatevi di costoro, ponete il
vostro santo desiderio in Cristo Gesù, ripudiate i sollazzamenti del marciume
della corruzione, abbiatelo a distinguere da questo: se non sapete soffrire,
non siete degno!
Voi fate le veci del dolce Cristo Gesù, e come Lui dovete desiderare soltanto
il bene delle anime, dovete bere il calice dell’amarezza, dovete farvi dare il
fiele.
Oh quanto sarà beata l’anima vostra e mia che io vegga
voi essere cominciatore di tanto bene”.
SANTA CATERINA, Lettera a papa Gregorio XI
.
“Adunque seguitate quelli veri pastori che seguitaro Cristo Crocifisso”
SANTA CATERINA
.
“Aprite l’occhio e guardate la perversità della morte
che è venuta nel mondo, e singularmente nel corpo
della Santa Chiesa. Oime’, scoppi lo cuore e l’anima
vostra a vedere tante offese di Dio! … Ahimé, basta
tacere! gridate con centomila lingue. Vedo che, per lo
tacere, lo mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita”.
SANTA CATERINA, Lettera a un grande prelato
.
“Io, se fussi in voi,
temerei che il divino giudicio venisse sopra di me”.
SANTA CATERINA, Lettera a papa Gregorio XI”