A chi dà fastidio l’Amore di Dio?

 

Ho parlato recentemente con una mia vicina, la quale giustamente affermava che ormai molte persone non solo non si interessano più della fede , ma addirittura si infastidiscono se viene proposto l’argomento. Per rafforzare la sua tesi le ho raccontato il seguente episodio. Recandomi al cimitero a trovare Grazia, anche se lei è ovviamente sempre con me come ci ricorda S. Agostino a conferma della Comunione dei Santi (a tal proposito segnalo la mia playlist “La vita eterna” per migliori dettagli in merito https://www.youtube.com/playlist?list=PLrMEZEjI1zs0CStsZfNxLN-q_Nh5EuEhZ   ), ho incontrato un vedovo di circa 92 anni (molto vigile ed attivo, ha addirittura una pagina facebook), che da dieci anni, mattina e pomeriggio, va a trovare la moglie al cimitero. Facendo due chiacchiere ho espresso il seguente mio pensiero. Io credo che il Signore, quando decide di chiamare alla vita eterna qualcuno con destinazione Paradiso o, mal che vada al Purgatorio (non certo all’inferno), non agisce “freddamente” ma è addolorato per i familiari che rimangono in questo mondo. Di conseguenza, se chi resta lo prega con assiduità e continua ad amarLo, il Signore dona dei segni di consolazione per mitigare il dolore del distacco fisico. Segni che confermano la Comunione dei Santi. A fronte di tale considerazione il mio interlocutore rispose con la solita frase trita e ritrita  Ma noi non sappiamo i sentimenti del Signore, che tipo di sentimenti possiede”. Ovviamente gli replicai che nel Vangelo Gesù ci ha offerto degli indizi assai chiari e che  Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!” (Ebrei 13:8). Gli citai i seguenti passi evangelici “In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre.  Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione. (Luca 7,11-17)“Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto.” (Giovanni 11,32)

Voi pensate che tali frasi abbiano allietato il vedovo che da dieci anni si reca al cimitero mattina e pomeriggio? (Mi ha confidato in un’altra occasione che va regolarmente a Messa i giorni festivi e non gli altri giorni per non sottrarre spazio alle visite alla moglie) Assolutamente no. E’ rimasto infastidito, a riprova di quanto affermato dalla mia vicina riguardo alla fede.

E per condire il tutto mi confidò che in confessione fece presente al sacerdote che non riusciva a recitare nel famoso atto di contrizione “Gesù d’amore acceso….” la frase finale “Perché ti amo sopra ogni cosa”, in quanto lui amava la moglie più di Dio. E sapete la risposta del confessore? “Non è un problema in quanto se ami così tanto le sue creature significa che ami Lui”, alla faccia del Primo comandamento e a conferma di quanto scritto da Santa Teresa d’Avila riguardo a certi confessori “Ciò che era peccato veniale mi dicevano che non era alcun peccato; ciò che era peccato gravissimo e mortale mi dicevano che era peccato veniale. ” https://it.aleteia.org/2016/08/30/teresa-davila-e-il-danno-dei-confessori-cio-che-era-peccato-mortale-mi-dicevano-essere-veniale

E’ uno dei tanti episodi che ogni lettore potrebbe citare a sostegno della ormai cronica carenza di fede, tant’è che un video tipo “La genesi e i miracoli del sole”, che dovrebbe girare come le pale di un ventilatore, dorme tranquillo.