SALMO 15

[1]Salmo. Di Davide. Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte?

[2]Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente,

[3]non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino.

[4]Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se giura a suo danno, non cambia;

[5]presta denaro senza fare usura, e non accetta doni contro l'innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre.

Commento

Davide chiede al Signore chi potrà abitare nella Sua tenda (prefigura del Paradiso). I capitoli 2 e 3 possono essere considerati il "manuale" del buon cristiano perchè descrivono, in risposta alla domanda, la figura tipica di un "vero" cristiano che deve agire secondo quanto indicato dalla Parola divina: con bontà, con giustizia e considerando spregevole il malvagio. Tutto l’opposto di quanto avviene oggi, periodo in cui, anche tra i cosiddetti cristiani", la giustizia e la stigmatizzazione del peccato sono state abbandonate in nome del buonismo! Comportamento che indubbiamente poi porta al lassismo. Quanto raccomandato dai capitoli 2 e 3 riassume i due comandamenti principali: l’amore verso Dio (onora chi teme il Signore) e verso il prossimo (non dice calunnia con la lingua...non fa danno al suo prossimo....presta denaro senza far usura...). Lo Spirito Santo, per bocca di S. Paolo, riconferma indirettamente questo salmo con le seguenti parole: "Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso" (Rm. 13,9).