Libri scritti da Arrigo Muscio |
L'EPIFANIA E L'ACCOGLIENZA [1]Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re
Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: [2] - Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo
visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo -". Mt. 2,1/2 [11]Entrati nella casa, videro il bambino con Maria
sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli
offrirono in dono oro, incenso e mirra". Mt. 2,11 Carissimi Fratelli e Sorelle! Giovanni Paolo II "L'Epifania
è mistero di luce, simbolicamente indicata dalla stella che guidò il viaggio
dei Magi. La luce che a Natale è brillata nella notte illuminando la grotta di Betlemme, dove
restano in silenziosa adorazione Maria, Giuseppe ed i pastori, oggi risplende
e si manifesta a tutti. La vera sorgente luminosa, Benedetto XVI (Ansa 6-1-2006) L'Epifania è una festa assai importante in quanto commemora l'episodio dei Re Magi che vennero ad adorare Gesù. Pur appartenendo ad un'altra religione (probabilmente Zoroastriani, secondo alcuni studiosi) riconobbero, diversamente da molti ebrei del tempo, la nascita del Messia e lo adorarono come Dio "In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio…" (Gv. 1,1, seg.). Con l'Epifania la Chiesa ricorda il mandato universale
di evangelizzazione che Dio le ha affidato "Gesù disse loro: - Andate
in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà
battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato….- " (Mc.
16,15 seg.). Purtroppo in occasione di questa festa nascono, anche ad
opera di predicatori che non proclamano con chiarezza ed ortodossia le verità
evangeliche e chiamano "amici" quanti invece
perseguitano i cristiani nei loro paesi d'origine dove detengono il
potere, delle confusioni per cui molti fedeli pensano che i cristiani debbano
accogliere tutti gli appartenenti alle altre
religioni senza predicare loro il Vangelo e senza domandare la reciprocità. Ciò costituisce un'eresia
(Gal. 1,6 seg.) in quanto Gesù, capo e fondatore della Chiesa, ha invitato
gli apostoli ed i discepoli a predicare il Vangelo "erga omnes" e
tutti, sull'esempio dei magi, sono chiamati a riconoscere Gesù come Dio "Uno
solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo
Cristo Gesù" (1 Tm. 2,5) - "Gli rispose Gesù: - Da tanto tempo sono
con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il
Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e
il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre
che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è
in me; se non altro, credetelo per le opere stesse" (Gv. 14,9 seg.). Di conseguenza i cristiani confondono il doveroso rispetto della libertà di ciascuno di aderire o meno all'unica verità rivelata, rispondendo poi davanti a Dio delle scelte intraprese, con il dovere che ogni discepolo di Cristo ha acquisito, in virtù del Battesimo e della Cresima, di predicare il Vangelo ad ogni creatura, anche se appartenente a religione diversa. "Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città." (Mt. 10,14 seg.) - "Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse" (2 Gv. 1,7 seg.). |