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La catechesi di satana durante un recente caso di esorcismo

L'IMPOSIZIONE DELLE MANI

 

Vangelo secondo Marco - cap. 6

[5]E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì.

Vangelo secondo Marco - cap. 8

[23]Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: <<Vedi qualcosa?>>.

Vangelo secondo Marco - cap. 8

[25]Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa.

Vangelo secondo Luca - cap. 13

[13]e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.

Atti degli Apostoli - cap. 6

[6]Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.

Atti degli Apostoli - cap. 9

[17]Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: <<Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo>>.

Atti degli Apostoli - cap. 13

[3]Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono.

Atti degli Apostoli - cap. 28

[8]Avvenne che il padre di Publio dovette mettersi a letto colpito da febbri e da dissenteria; Paolo l'andò a visitare e dopo aver pregato gli impose le mani e lo guarì.

Vangelo secondo Marco - cap. 16

[17]E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove,

[18]prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno>>.

[19]Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.

[20]Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.

 

Per meglio comprendere i concetti esposti si invitano gli interessati a visionare la videointervista a don Giorgio Tansini

 

 

La Sacra Scrittura c'insegna che il gesto d'imporre le mani trova nella stessa le sue radici ed è un atto che Gesù raccomanda a "tutti i credenti" di utilizzare (Mc. 16,17 seg.) per ottenere guarigioni e per scacciare i demoni. Intendiamo parlare dell'atto che Gesù ha stabilito comune sia al sacerdozio consacrato e sia a quello regale dei fedeli. Diverso, infatti, è il gesto utilizzato dal vescovo o dai sacerdoti per la consacrazione dell'Eucarestia o per il conferimento dei sacramenti in quanto di loro esclusiva competenza.

Purtroppo, l'imposizione delle mani (temuta dal diavolo!) provoca discussioni e dubbi in seno ai credenti e ciò indebolisce notevolmente la coerenza con la Parola di Dio che i cristiani debbono avere. Attualmente l'imposizione delle mani è una riscoperta dei movimenti carismatici i quali, basandosi sul chiaro dettato della Sacra Scrittura, la utilizzano con successo durante le preghiere di guarigione e di liberazione. Padre E. Tardif ha testimoniato più volte d'essere guarito da una grave malattia grazie alla preghiera di cinque laici. L'imposizione delle mani non è un atto magico, ma un gesto voluto da Gesù che dev'essere accompagnato dalla preghiera. L'efficacia di tale gesto dipende infatti dalla fede sia di chi le impone e sia di chi riceve le preghiere; il risultato poi è maggiore se l'imposizione delle mani viene attuata da una comunità che prega "In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà" (Mt. 18,19). Ad esempio una famiglia che prega unita per la guarigione di un familiare o di conoscenti è una "chiesa domestica" che invoca, in sintonia col Vangelo, l'intervento del Signore a beneficio degli interessati. Ovviamente quando Gesù ha raccomandato tale gesto "ai credenti" non intendeva coloro che semplicemente sono convinti dell'esistenza del Signore ma  quanti si sforzano di vivere il Vangelo nella sua globalità. Lo Spirito Santo, infatti, insegna: "Siate di quelli che mettono  in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi.  Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola,  somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio:  appena s'è osservato, se ne va, e subito dimentica com'era. Chi  invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le  resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che  la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla" (Gc. 1,22 seg.) - "Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano!" (Gc. 2,19).

Come Gesù ci ha insegnato, l'imposizione delle mani deve sempre seguire la predicazione evangelica. Il Signore, infatti, prima predicava e poi si occupava delle guarigioni e degli esorcismi.

L'imposizione delle mani non dev'essere assolutamente confusa con la pranoterapia o altre tecniche analoghe in quanto è un gesto sacro, inscindibilmente legato alla fede che dev'essere alimentata con la predicazione e la meditazione biblica, oltre che con la preghiera ed i sacramenti. Il cristiano che impone le mani non ha, infatti, alcun inspiegabile potere innato nelle stesse e l'eventuale calore che qualcuno avverte quando riceve tale gesto è il frutto dell'opera dello Spirito Santo che opera grazie alle preghiere ed alla fede di quanti agiscono in sintonia con la Parola di Dio. Il compianto padre Tardif scrisse che, se avesse perso la fede, il Signore non avrebbe più guarito, per suo tramite, neppure un raffreddore!

A scanso di equivoci e per evitare confusioni con gli operatori dell'occulto che mescolano il sacro con il profano, l'imposizione va esercitata, salvo che una mano sia impegnata nel reggere la Bibbia o qualche foglio riportante preghiere varie, stendendo entrambe le mani verso gli interessati oppure appoggiandole sulla testa di quanti desiderano la preghiera, solo dopo aver fatto opera di evangelizzazione e come fase conclusiva delle preghiere e delle invocazioni allo Spirito Santo. Come insegna il Vangelo le mani non vanno invece poste su altre parti del corpo! Dev'essere totalmente gratuita! "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt. 10,8). Può essere, inoltre, accompagnata dall'unzione con l'olio benedetto, il quale è diverso dall'olio utilizzato per l'unzione degli infermi che è invece un Sacramento. La formula di benedizione dell'olio (riservata ai soli sacerdoti) che anche i laici possono utilizzare, dopo la benedizione dello stesso, è riportata nel libro "I sacramenti" di Padre Dario Betancourt - Ed. Dehoniane che invito a leggere per migliori chiarimenti riguardo alla differenza tra l'olio sacramentale e quello invece per l'unzione degli infermi (sacramento).