Libri scritti da Arrigo Muscio |
LA LOBBYCRAZIA [1]Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, [2]per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. 1 Tm. 2,1 Normalmente a scuola viene spiegata la differenza che passa tra le varie forme di governo: dittatura, monarchia, aristocrazia, oligarchia, democrazia ecc., ma viene, invece, taciuta una realtà politica che coinvolge molti paesi cosiddetti democratici: la lobbycrazia o castacrazia. Con tale termine dev'essere intesa una forma di governo in cui alcuni gruppi di potere (anche occulto) condizionano l'amministrazione dello Stato. Di conseguenza le leggi promulgate sono il risultato di manovre fortemente desiderate da questi esponenti che costituiscono vere e proprie lobby. Cercherò di spiegare meglio il concetto. Con il termine
democrazia s'intende comunemente la sovranità del popolo. Il potere
appartiene quindi a quest'ultimo che lo delega ai vari rappresentanti
mediante democratiche votazioni politiche e amministrative. Questo però sulla
carta, perché se esaminiamo con attenzione ad esempio la realtà italiana, che
è la più vicina, possiamo scoprire molte incrinature nella democrazia del Bel
Paese. Il sindaco viene eletto dai cittadini, ma entro una ristrettissima
rosa di nomi già definiti dall'apparato partitico. Un cittadino (ad es. un
medico conosciuto, un conduttore tv, un ortolano, un professore ecc.) che si
ponesse all'attenzione degli elettori, indipendentemente dalla logica dei
partiti, non potrebbe essere votato. E ciò vale anche per i candidati
politici a tutti i livelli; basta pensare ad esempio alle polemiche scoppiate
sulla forzata imposizione di candidati in collegi sicuri, in barba alle
aspettative degli elettori di zona. Se pensiamo poi alla modifica elettorale
introdotta con il “porcellum” in forza della quale i cittadini (sic!) non
possono più esprimere preferenze, la sudditanza italiana sta facendo l’en
plain. In base al “porcellum” a scegliere i canditati, infatti, non sono più
i cittadini ma i segretari dei vari partiti che inseriranno n Anche un giudice accusato di violazioni normative non viene giudicato da una giuria popolare (come sarebbe auspicabile) da affiancare il giudice togato ma, salvo reati di competenza della Corte d'Assise, dai colleghi di altre città. Ovviamente di casi se ne potrebbero fare altri e ciascuno può rilevarli. Questi esempi dimostrano che i nostri sistemi democratici sono molto virtuali dato che, in pratica, le persone che occupano posizioni di potere escono dalla scelta e dall'elezione diretta dei cittadini. Di conseguenza il concetto che la sovranità appartiene al popolo è pura fantasia. Allora chi comanda n Esiste solo un rimedio a tale infernale situazione: porre Dio e la Sua Parola al centro della nostra vita personale e familiare. E' necessario quindi pregare "…. per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità…" (1 Tm. 2,2). Il resto a nostro parere è solo esercizio dialettico o esposizione di teorie sociologiche che non modificano la situazione! Un popolo che ha deciso di eliminare dal comune sentire il senso di Dio è destinato alla condanna di cui ci parla lo Spirito Santo mediante S. Paolo " Essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa" (Rm. 1,21 seg.).
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