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LA NOSTALGIA DI MEDJUGORJE

 

[4]Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: <<Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia>>.

Mt 17,4

 

[4]Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario.

[5]Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe.

Sal. 27,4

 

[1]Alleluia. Lodate il Signore: è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a lui conviene.

Sal. 147,1

 

Quando ci si reca a Medjugorje, in particolare in occasione del Festival internazionale dei giovani, si provano delle emozioni indescrivibili. I pellegrini tornano malvolentieri nelle località di residenza in quanto si sentono attratti da questo luogo santo. Stessa considerazione vale anche per altri famosi santuari (Fatima, Lourdes, San Giovanni Rotondo ecc.). Medjugorje però suscita una caratteristica nostalgia. Perché?

Certamente in tale località la presenza della Madonna è particolarmente sensibile, dal momento che appare ancora ai veggenti (alcuni residenti a Medjugorje). Ciò che tuttavia, a mio modesto parere, spiega la speciale atmosfera del posto soprattutto, come ripeto, in occasione del Festival internazionale dei giovani, è dovuto principalmente a:

1)      la recita giornaliera del Rosario intero comunitario;

2)      la Santa Messa;

3)      l’Adorazione quotidiana del Santissimo Sacramento e, il venerdì, della Croce;

4)      le invocazioni al Signore in occasione di tali Adorazioni;

5)      la benedizione con il Santissimo passando tra i fedeli;

6)      le preghiere di guarigione;

7)      i segni prodigiosi che si verificano di frequente (ad esempio la Croce del monte Krizevac che scompare o cambia d’aspetto);

8)      le numerosissime confessioni , anche di persone che da anni non si avvicinavano a tale sacramento;

9)      i canti meravigliosi che accompagnano i momenti di adorazione e la Santa Messa;

10)   le catechesi da parte di quanti credono fermamente in Gesù Cristo vivo e vero;

11)   le testimonianze dei veggenti;

12)  le testimonianze di quanti hanno incontrato l’amore di Dio.

Le attività religiose enunciate consentono la formazione di un cuor solo ed un’anima sola da parte dei pellegrini che da tutto il mondo si recano a Medjugorje.

E’ chiaro quindi che il comportamento sia dei frati sia dei fedeli rende, in virtù delle sinergiche attività sopra esposte, concreta la presenza di Gesù e della Madonna. Le preghiere e le invocazioni fanno sì che Gesù possa agire nel rispetto del nostro libero arbitrio, arricchendo di doni quanti applicano gli insegnamenti e le esortazioni evangeliche. Le preghiere rivolte a Gesù Eucaristia, per intercessione della Madonna, stimolano gli interventi di Dio che tocca il cuore dei presenti, creando stati di commozione indescrivibile e contagiosa. Le migliaia dei partecipanti ricevono quindi una straordinaria e mai provata fino ad allora sensazione divina in quanto molte parrocchie, purtroppo ormai burocratizzate e secolarizzate, hanno scordato sia l’Adorazione del Santissimo sia le benedizioni sia le preghiere di guarigione rivolte a Gesù vivo e vero sia la capacità di trasmettere la concreta presenza di Gesù e di Maria nella nostra vita personale, familiare, parrocchiale e sociale. Questo sclerotico comportamento impedisce a Gesù di agire profondamente in proporzione alle nostre preghiere-invocazioni-adorazioni fatte col cuore, e non con la sola bocca. La Madonna a Medjugorje desidera che i suoi messaggi (ostacolati dal diavolo) vengano vissuti e diffusi in tutto il mondo per creare la stessa “atmosfera” di Medjugorje (anticamera del Paradiso).