LA LIBERTA' DI SCUOLA

Il curato della mia parrocchia, insegnante nelle scuole superiori, che si lamentava giustamente dell'ignoranza in cui si dibattono molti studenti, figli della disinformazione organizzata, mi ha consegnato una sintesi dei punti (che ben volentieri, per amore della verità, pubblico sul nostro sito) a favore di una vera equiparazione tra scuola statale e privata, come più volte richiesto a viva voce anche dal Santo Padre in più occasioni.

Per capire le manifestazioni studentesche contro i contributi alle scuole private bisogna risalire al messaggio di Fatima. La Madonna disse: "….Avete visto l'inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quello che vi dirò, molte anime si salveranno ed avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa ed al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, spargerà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace…."

Il "Libro nero del comunismo", ed. Scie-Mondadori, costituisce una testimonianza dell'avveramento della profezia di Fatima. Anche oggi se chiediamo agli studenti (ed è una prova che possono effettuare tutti!) più accanitamente contrari ai contributi statali alle scuole private scopriamo che hanno tutti la stessa colorazione politica. Che cosa si nasconda dietro queste "organizzate" manifestazioni è presto detto: l'odio nei confronti dei valori cristiani! Nel nostro paese non vi sono problemi a fornire sostegno economico statale per gli aborti, per l'assistenza agli immigrati (in maggioranza musulmani) anche irregolari (tra cui, ovviamente, si trovano anche "papponi", prostitute, violenti, ladri, sfruttatori di bambini ecc.), per i film blasfemi come "Totò che visse due volte" ecc. Le opposizioni sorgono decise quando si tratta di aiutare in qualche modo i cattolici!

Ciò premesso riportiamo per quanti non hanno le fette di salame sugli occhi i punti principali a sostegno della parificazione delle scuole.

1.      Pubblico non è statale: una scuola può essere istituita e gestita da cittadini singoli o associati oppure dallo stato, ma se è aperta a tutti è pubblica. Qualsiasi scuola ha un progetto educativo, non esiste la scuola neutra.

2.      Quanto costa e chi paga: le scuole di iniziativa non statale offrono un servizio il cui costo per alunno, L. 4.500.000 in media, è sostenuto interamente dalle famiglie (qualche aiuto nella fascia dell'obbligo). Le scuole di iniziativa statale offrono un servizio il cui costo per alunno, L. 7.500.000 in media, è coperto interamente dallo Stato (la tassa di frequenza al liceo è di L. 29.000!), cioè dalle imposte di tutti, anche di chi paga anche le altre scuole.

3.      Ingiustizia e risparmio: dunque c'è chi paga due volte, mentre lo stato non sostiene spese vive per gli studenti che frequentano le altre scuole ed effettua quindi un risparmio quantificato in 3.400 miliardi. Quindi sono le famiglie con i figli alle scuole non statali che finanziano le scuole statali.

4.      Diritto di scelta negato nei fatti: le famiglie che liberamente scelgono la scuola statale sono privilegiate, le altre pagano caro il diritto di scegliere, soprattutto in presenza di più figli. Purtroppo molte famiglie non scelgono, ma subiscono la scuola statale perché, anche se si orientano verso una scuola non statale, non possono pagarne la retta. Quindi possono scegliere solo i ricchi e per gli altri c'è il monopolio della scuola di stato. E qui non si parla di opzioni secondarie, ma di un diritto primario. Si tratta dunque di aprire spazi di libertà effettiva in coerenza con la Costituzione.

5.      E' scritto nella costituzione: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni ove si svolge la sua personalità…(art.2) - "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge…E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della personalità umana…." (art. 3) - "E' diritto e dovere dei genitori mantenere, istruire educare i figli" (art. 30) - "La Repubblica agevola con misure economiche ed altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi con particolare riguardo alle famiglie numerose." (art. 31) - "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà ed ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali." (art. 33). Secondo quest'ultimo articolo, di cui è spesso citato solo il 3° comma (che comunque in una revisione costituzione potrebbe anche essere cambiato), la costituzione non stabilisce il dovere di finanziare le istituzioni private, ma invita a fare una legge che, in coerenza con gli articoli precedenti, garantisca parità di trattamento agli alunni ed insieme piena libertà alla scuola. Questa legge non è mai stata fatta. Non si tratta di "finanziare le private", ma di "finanziare" le famiglie perché possano effettivamente scegliere. E' un diritto della persona che lo stato deve solo riconoscere rimuovendone gli ostacoli economici.

6.      Detrazione fiscale: oggi si potrebbe realizzare la parità attraverso la detrazione fiscale delle rette delle scuole non statali, come già avviene per quelle universitarie e per le spese mediche, anche se solo per il 22%.

7.      Sistema pubblico integrato: attraverso questo riconoscimento del valore non voluttuario delle spese sostenute per l'educazione dei figli tutte le scuole riacquisterebbero dignità ed efficienza perché sarebbero sottoposte alla valutazione delle famiglie, che si presume siano alla ricerca dell'offerta più valida per i loro figli. Se i cittadini sono considerati capaci di votare, saranno capaci anche di scegliere una scuola. Tra le scuole si creerebbe una competitività con il risultato di migliorare l'offerta e di eliminare gli sprechi, così evidenti nel sistema statale. Lo stato deve certamente controllare che tutte le scuole realizzino con capacità e buona organizzazione di progetti qualificati, pena l'esclusione dal "sistema pubblico integrato".

8.      E L'Europa?: tutti i paesi europei, tranne la Grecia, prevedono un sistema integrato, con sovvenzioni alle scuole o alle famiglie. Es. nei Paesi Bassi il finanziamento è al 100% per tutte, statali e private; in Russia con una legge del '92 si prevede uno stanziamento governativo paritario per scuole statali e libere; in Bulgaria la costituzione del '91 prevede l'obbligo dello stato di offrire le risorse necessarie alle famiglie per la scelta educativa.

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