Libri scritti da Arrigo Muscio |
LA CATECHESI DELLA FAMIGLIA [14]Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. [15]A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. [16]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. [17]Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. [18]Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. [19]Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. [20]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. [21]Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [22]Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. [23]Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [24]Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; [25]per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. [26]Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; [27]avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. [28]Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. [29]Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [30]E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti". Mt. 25,14 La festa della Sacra Famiglia ci deve far riflettere sull'importanza della famiglia umana che, agli occhi di Dio, assume un valore insostituibile. Quando Dio si è incarnato in Gesù (Gv. 1,1 seg.) ha voluto una famiglia ad accoglierlo. L'Onnipotente avrebbe benissimo potuto nascere da una Vergine non sposata, senza nulla togliere all'inspiegabilità e alla straordinarietà dell'evento. La scelta, invece, di una famiglia regolarmente riconosciuta dalle usanze sacre dell'Antico Testamento ci deve necessariamente far riflettere su tale volontà divina (nel mio libro "La santa famiglia" ho diffusamente trattato l'argomento e invito quanti interessati alla lettura del medesimo). La Chiesa ci insegna, infatti, che la famiglia è una chiesa domestica ed è la cellula più importante della società. Talmente importante che se si ammala la famiglia, deperisce irrimediabilmente l'intero Stato. Ecco perché quest'importantissima istituzione subisce dei violenti attacchi che tendono a sgretolarla. "Gesù stava loro sottomesso...e cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini" (Lc. 2,51 seg.) insegna il Vangelo a dimostrazione dell'importanza dell'educazione familiare. Se Dio ha accettato tale evoluzione a maggior ragione dovrebbero accettarla gli uomini! La famiglia ha quindi il compito (soprattutto in virtù del battesimo, della cresima dei coniugi e del sacramento del matrimonio) di educare i figli all'amore di Dio e del prossimo (sintesi di tutti i comandamenti). Gli insegnamenti e l'utilizzo delle preghiere debbono avvenire prioritariamente in famiglia; è un peccato d'omissione rifilare tale compito alle altre agenzie educative (corsi di catechismo, insegnamento della religione a scuola, parrocchia ecc.). I genitori che si comportano in tal senso risponderanno davanti a Dio dell'inutilizzo del loro battesimo, della loro cresima e della loro vocazione matrimoniale, come ci insegna la parabola dei talenti. Uno dei compiti prioritari dei genitori è costituito dalla quotidiana lettura della Sacra Scrittura in famiglia come la Madonna, Madre della Sapienza, ci rammenta con diversi messaggi da Medjugorje. La lettura della Parola di Dio è il rimedio contro ogni eresia "...Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!" (Gal. 1,8) ed "... utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona...." (2 Tm. 3,16). Anche questo è un compito che non va delegato ad altri, ma va eseguito da ogni famiglia cristiana. Come ogni famiglia cristiana ha il diritto-dovere d'imporre le mani sui figli per chiedere la guarigione dell'anima, del corpo e la liberazione-prevenzione da ogni malattia e da ogni attacco di satana sotto qualunque forma. Quando capita di osservare dei
ragazzi, che si preparano alla Prima Comunione o alla Cresima, comportarsi anche in Chiesa in maniera
indisciplinata o irriverente, è facile immaginare la carenza di educazione
religiosa familiare che sta a monte del loro atteggiamento. Del resto le
famiglie, sostituite da "mamma TV",
sanno tutto del "Grande fratello" e dei suoi "santi"
laici, ma conoscono poco o nulla della Parola eterna di Colui che è morto per
i nostri peccati e per redimere l'umanità. Ovviamente i risultati sono assai
evidenti "...Essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo
Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno
vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa.
Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la
gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo
corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha
abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare
fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con
la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che
è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa" (Rm. 1,21 seg.). Ovviamente il seguire gli insegnamenti evangelici non impedisce a volte che qualche figlio, seguendo le lusinghe del mondo ed esercitando il libero arbitrio, possa allontanarsi dalla verità, come c'insegna la parabola del "Figlio prodigo". Ma la stessa parabola ci conforta comunque sulla possibilità di un recupero di quei valori che sono stati insegnati da piccoli, soprattutto grazie alla costante preghiera dei genitori. Valori che certi mass media stanno invece sostituendo, complice la carenza educativa dei genitori, con quelli delle tenebre! Argomenti correlati: Ø Gli attacchi contro la famiglia |